La Digitale



Digitalis Purpurea è una pianta di grande interesse ma estremamente velenosa, per cui deve essere perentoriamente esclusa dalla fitoterapia famigliare e affidata esclusivamente ai dosaggi di un medico. Nel XVIII secolo un medico inglese avendo imparato l'uso di questa erba da una "vecchia delle erbe" ne sperimentò le caratteristiche e ne divulgò le virtù, ma subito dopo la pianta tornò nel dimenticatoio donde fu tratta solo nel 1842 da R.P. Debreye che la consacrò definitivamente tra i cardiotonici.
In Inghilterra fu il medico William Withering a parlarne per primo, nel 1785; la chiamò "Foxglove", "guanto di volpe".
In Italia la sia chiama "Digitale" per la forma a ditale dei suoi fiori che Pascoli celebrò nella poesia dedicata a questa pianta:
"Una spiga di fiori, anzi di dita/spruzzolate di sangue/dita umane"
La parte farmacologicamente attiva sono le foglie del secondo anno, prima della fioritura (la pianta produce anche 80 fiori su un unico stelo), raccolte nel pomeriggio quando è massimo il contenuto in glucosidi. I principi attivi sono la digitossina, la gitossina e la gitalossina, la cui concentrazione varia a seconda delle piante, specialmente in quelle spontanee. La Digitale è il principale medicamento per il cuore e viene usata nelle insufficienze cardiache e nelle turbe di ritmo.