Il Paesaggio e la Flora in Grecia nel bellissimo romanzo Rosa "La vendetta di Adis"

Un romanzo davvero incantevole, emozionante non solo per i personaggi intensi e passionali, ma con pagine suggestive dedicate al paesaggio greco... meritano di essere postate anche sul mio blog dedicato alle erbe e ai fiori.

Qui trovate la recensione: https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/10/la-vendetta-di-adis-di-anne-hampson.html


Le descrizioni dei paesaggi

[...] casette bianche circondate da giardini pieni di fiori: rose, calendule, gerani e ibiscus fiammanti. Oleandri crescevano ovunque, sul ciglio della strada e sulle colline verdeggianti. [...] Le casette immacolate erano disseminate per le colline. Piante di fico e d'arancio spuntavano negli orti e ogni tanto alcuni melograni brillavano tra le siepi di rose selvatiche. C'era un profumo inebriante in quella campagna ben irrigata. L'isola era arida, ed era vero, pensò, scorgendo le cime rocciose esposte alla calura, che si ergevano nude verso il cielo. Però la parte bassa era rigogliosa, con grandi alberi, cipressi, ulivi e palme che presentavano tutte le possibile sfumature di verde. Il contrasto tra le rocce vulcaniche, la costa piena di colori e le acque trasparenti del mar Egeo che si stendevano fino all'orizzonte brumoso, possedeva una bellezza da mozzare il fiato.

Adis si era fermato ad ammirare gli scogli frastagliati di lava che scendevano a picco sul mare, i monti di Kalymnos splendenti al sole, le casupole sulla collina. In lontananza il campanile della chiesa brillava come alabastro e, verso nord, le alture di Leros passavano per tutta la gamma dei colori, dal viola cupo alla sfumatura pallida dei lillà.

In lontananza si ergevano grigi i monti, a formare un semicerchio di terra arida e spaccata intorno al mare cupo.

Il buio era pieno di rumori d'insetti e di profumi esotici. Una miriade di stelle brillava in un cielo di porpora cupo. La luna illuminava le cime dei monti e le colline aride, inondando con la sua morbida luce argentea il mare spumeggiante. 

Su Leros qualche luce filtrava dalle finestre delle case lontane, costruite vicino alla riva. L'elegante campanile della chiesa si stagliava nel suo immacolato candore contro il massiccio vulcanico. Non un alito di vento scuoteva i carrubi del giardino. Le palme e i cipressi del castello si stagliavano contro le mura, investite dal chiarore lunare. Era una notte incantata, una notte per innamorati e lei si avvicinò istintivamente al marito. (...) Lo scrutò al chiaro di luna: nell'ombra, il suo viso concordava perfettamente con il suo nome. Aveva un'espressione quasi crudele, ma da lui emanava un fascino magnetico e lei provò una forte emozione. 


Le Erbe di Venere


Info tratte da


Alla Dea Venere sono state dedicate alcune piantine: lo "Spillettone, Pettine di Venere" (Scandix pecten-veneris), un'erba infestante che sta scomparendo per l'uso dei diserbanti. I fiori producono becchi di 5 cm che si dispongono come denti di un pettine. Il termine "Scandix" deriva da "Skàzo", "pungo" in greco. 


è citata in Aristofane. La specie "Scandix australis", per Plinio, "rinvigorisce il corpo spossato dall'attività amatoria e risveglia la potenza sessuale in età avanzata"

"L'Ombelico di Venere" (Cotyledon umbilicus-veneris) cresce lungo le coste rocciose dell'Italia meridionale e insulare, ma si trova anche in Etiopia, Isole Canarie, Guinea. è una pianta perenne, che si abbarbica sulle fenditure, ha foglie con una fossetta al centro, e per questo motivo è stato chiamato "Ombelico di Venere". 


I fiori sbocciano su lunghi steli e sono infiorescenze verdi. Secondo Ippocrate e Dioscoride questa piantina avrebbe potenziato la fecondità delle donne; nella medicina antica, col succo estratto da questa pianta si curava l'epilessia; oggi il cataplasma di foglie fresche (tritate) si usa come detergente per curare piaghe, ulcere e calli.

Nota di Lunaria: un'altra pianta che cresce nelle fenditure delle rocce è la Parietaria officinalis, detta Muraiola. https://erbemagiche.blogspot.com/2020/07/muraiolaparietaria-officinalis.html

Secondo una leggenda, dal bagno di Venere crebbe l'Agrostemna coronaria o Lychnis coronaria o Labrum ("bagno" ma anche "labbro"). è una pianta perenne con fiori color magenta e bianchi.



"La scarpetta di Venere" (Cypripedium) comprende un genere di 50 orchidee, con il labello molto sviluppato che ricorda una pantofola.

Il Capelvenere (Adiantum capillus-veneris https://erbemagiche.blogspot.com/2020/10/la-pteride-di-creta-e-la-felce.html) è una piccola felce, con foglie che ricordano i capelli. Le foglie di questa felce non si bagnano ma restano asciutte anche se immerse nell'acqua, perché l'acqua scivola sopra di esse; "Adiantum", dal greco "Adìantos" significa proprio "non si bagna". Nel XVII secolo si otteneva lo sciroppo di capelvenere, mescolato col thè o il latte, chiamato "bavarese"