Info tratte da
Estesa nel solo Brasile su 416.000 kmq, la foresta amazzonica rimane, malgrado le devastazioni operate dagli uomini, la più grande raccolta esistente di vita terrestre. Una raccolta non soltanto smisurata ma anche originalissima, ricca di specie sopravvissute attraverso le ere geologiche, veri e propri fossili viventi come gli hoazin, i trogonidi, marsupiali, insetti. è la storia geologica a darci conto di questa sorprendente originalità, insieme con le caratteristiche climatiche dell'Amazzonia e con l'enormità della sua rete fluviale. Nato da un piccolo circo di monti innevati nelle Ande peruviane, in una culla gelata che gli Indios chiamano "il lago del bimbo", il Rio delle Amazzoni è il cuore pulsante dell'immenso bacino amazzonico e del suo straordinario corpo vegetale e animale. L'ambiente acquatico ribolle di vita: alghe, giacinti, ninfee giganti, felci, mangrovie, granchi, gamberi e molluschi, miriadi di pesci, rospi e rane, uccelli dei gruppi sistematici più diversi, capibara e lontre, delfini e lamantini, tartarughe e caimani. Altre creature trascorrono la loro vita a metà tra gli alberi e gli habitat acquatici, come le iguane e gli anaconda, non temuti quanto i velenosissimi crotali e serpenti corallo. Nelle foreste inondate in permanenza (gli "igapòs") come in quelle inondate solo durante le piene ("vàrzeas") e in quelle sempre asciutte ("terra firme") è presente anche un'entomofauna ricchissima, ancora nota in minima parte: ditteri, formiche mangiafoglie e legionarie, termiti, membracidi, coleotteri, farfalle, ragni. E poi uccelli, almeno mille specie e sottospecie suddivise in settanta famiglie: are, tucani, colibrì, picchi, falchi, avvoltoi, arpie... Numerosissimi anche i mammiferi, terricoli o arboricoli: cervi, aguti, paca, pecari, tapiri, formichieri, armadilli, tamandua, coendu, opossum; poltroni, scimmie di ogni specie e nugoli di pipistrelli, ocelot, puma, giaguari.
"D'un tratto mi trovai in un mondo nuovo, lontano da ogni civiltà, sopra un mare di acqua dolce, al centro di un labirinto di laghi, di fiumi e di canali; una rete intricata che penetra da ogni parte, una foresta immensa, e l'acqua è l'unico accesso possibile" (racconto di Charles Marie de La Condamine, che nel 1743 discese il Rio delle Amazzoni al rientro da una una spedizione compiuta in Perù per stabilire la misura del meridiano terrestre)
"(...) Verso ovest vediamo, attraverso il cannocchiale del capitano, un lungo fronte di foreste emergenti dall'acqua, una fitta massa arborea nella quale distinguiamo a mala pena gli individui. Ecco il confine della grande foresta che nei suoi angoli più nascosti racchiude tante meraviglie e ammanta di verde il continente per migliaia di miglia, dal luogo del nostro sbarco fino ai piedi delle Ande" (Henry Walter Bates e Alfred Russell Wallace)
Con i suoi oltre due milioni di specie viventi, la Foresta Amazzonica è un inferno verde, dove ci si perde, dove si muore di fame, oggetto di cupidigia e di sfruttamento per l'uomo occidentale. Il Sole e l'acqua condizionano la prosperità dell'Amazzonia. Una parte della foresta, le "vàrzeas", sono invase delle piene del piume a tempi periodici; zone denominate "igapòs" sono acquitrinose. Tra le piante, le Fanerogame sono molto importanti; si trovano sia nelle foreste invase dalle acque periodicamente sia nelle distese alluvionali, che in certi periodi si ricoprono di Ciperacee e Graminacee (Paspalum, Echinochloa, riso selvatico).
Diverse piante non sarebbero capaci di sopravvivere al di fuori dell'acqua: le Aracee, come il Moucou-moucou della Guyana, formano degli insediamenti lungo i fiumi. Il giacinto d'acqua, dalle foglie munite di galleggianti e le radici affondate nella melma del fondo, ha una capacità di proliferazione incontrollabile. Per la bellezza dei suoi fiori color malva-azzurro è stata esportata, provocando diversi danni all'ecosistema: in Africa, per esempio, ha causato disturbi alla navigazione e alla pesca, provocando sterilità nelle uova dei pesci; i corsi dei grandi fiume come il Congo sono stati invasi dalle isole galleggianti formate dai giacinti d'acqua.
Le acque amazzoniche sono popolate anche da ninfeacee, tra le quali la Victoria regia, che ha foglie galleggianti che raggiungono il diametro di 2 metri; la pianta è talmente robusta che può sostenere il peso di un bambino! Queste ninfee gigantesche ricoprono vaste superfici d'acqua: producono fiori effimeri che sono aperti per poche ore e dopo essere stati fecondati si inabissano nell'acqua. I semi maturi salgono in superficie muniti di un galleggiante, e vengono trasportati sull'acqua, prima di cadere sul fondo fangoso dove daranno origine ad una nuova pianta. Anche la felce acquatica Salvinia natans forma dei tappeti verdi, nascondendo completamente la superficie dell'acqua.
Le Podostemonacee invece prediligono le acque correnti: tramite ventose si fissano saldamente alla roccia.
Nella foresta amazzonica crescono rigogliose le mangrovie come la Rhizophora e l'Avicennia, che popolano le sponde dei fiumi.
Romanzo consigliato: https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/06/lamore-venuto-dal-mare-di-violet.html
https://www.lifegate.it/le-mangrovie-ricrescono-sri-lanka-grazie-alle-donne
Nessun commento:
Posta un commento