Il Tarassaco

Uno dei nomi comuni del Taraxacum officinale è "Dente di leone", per la somiglianza dei lobi delle foglie, netti e appuntiti, ai denti del leone. Le infiorescenze contengono fino a 200 flosculi, si chiudono di notte e se la pianta è messa in vaso. 

Generazioni di bambini si sono divertiti a soffiare tutti gli acheni con i vistosi pappi; il nome comune della pianta è "soffione", non a caso.

Questa pianta, comunissima in tutta Italia, si presenta nei prati, ai margini dei campi e dei muri. In passato le bevande e i brodi ottenuti con il Tarassaco erano consigliati per una grande varietà di mali, dall'itterizia alla tisi. Le foglie hanno un alto contenuto di vitamina A e C e si possono mangiare nelle insalate. Un vino delizioso può essere fatto con i flosculi. Le radici, seccate e poi macinate, possono essere adoperate come sostituto del caffè.

Nota di Lunaria: esistono molte altre Composite (la grande famiglia di piantine a cui appartiene il Tarassaco), alcune molto simili le une alle altre per via del fiore giallo; prossimamente cercherò di dedicare un post a ciascuna di esse.




Il castello di Legnano con un prato pieno di tarassaci





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