Sulle radici di T. pratense ci sono piccoli tubercoli contenenti batteri in grado di trasformare l'abbondante azoto presente nell'aria - che le piante non riescono ad assorbire direttamente - in sali minerali essenziali alla crescita delle piante.
Si sono effettuati numerosi esperimenti per trasferire le colonie di batteri di questa pianta ad altre: se il frumento potesse fissare l'azoto che gli occorre, gli agricoltori sarebbero in grado di ridurre le spese per i fertilizzanti.
Intanto, T. pratense continua ad essere largamente coltivato e può essere mietuto come foraggio o interrato per arricchire il suolo.
Per la sua importanza foraggera, T. pratense è detto anche "pane del latte".
Il suo insetto impollinatore per eccellenza è il bombo.
In certe zone i fiori venivano usati per fare uno sciroppo contro la pertosse.
Le foglie, in particolare i rari quadrifogli, venivano portati come talismani di buona fortuna.
Le foglie di T. pratense hanno una banda a "V", più chiara.
Può arrivare fino ai 60 cm.
Fiorisce da maggio a settembre.
Trifolium medium ha fiori simili a T. pratense, con infiorescenze erette. Le strette e aguzze stipole si discostano dal fusto, ramificato zig-zag; le foglioline sono meno arrotondate e non hanno una netta banda a "V".
Altro approfondimento
è una pianta foraggera molto importante sia quando è fresca, sia conservata come fieno: contiene l'8% di proteine, l'1,4% di grassi e il 38% di sostanze estraibili non azotate.
Non ha niente a che vedere col crifoglio fibrino (Menyanthes trifoliata) le cui foglie messe in acquavite danno una bevanda delle proprietà amaro-toniche.
https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Menyanthes_trifoliata_inflorescence.jpg |
Un po' di foto su questo fiorellino rosa molto comune nei prati (anche di città):
Trifoglio bianco - Trifolium repens |
Farfalla su trifoglio!
Nessun commento:
Posta un commento