Il genere Actaea comprende dalle 7 alle 10 specie ma quella meglio conosciuta è Actaea spicata, presente soprattutto nei boschi di faggio e in quelli montani.
La tossicità dell'Actea è dovuta alla presenza di una protoanemonina derivata dal glicoside ranuncolina, comune nelle Ranuncolacee. L'ingestione di sei bacche è sufficiente a provocare dolori addominali e tachicardia; l'intossicazione non è detto che sia fatale ma la convalescenza è molto lunga. Questa pianta ha un pessimo odore, quindi è molto difficile che qualcuno la ingerisca.
In passato le radici e gli apici erano usati per le tinture; gli estratti si usavano anche per le nevralgie e i dolori reumatici ma l'uso frequente a dosi elevate causa avvelenamento, per questo l'Actea non è stata più usata in medicina.
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